COMUNICATO STAMPA

Mobilitazione nazionale degli studenti in medicina, specializzandi e giovani medici per il futuro della sanità
Gioacchini, Anaao Giovani Marche: “L’indifferenza della politica è inaccettabile”
Pronto il sit-in a Roma in Piazza Montecitorio mercoledi 27 maggio dalle ore 10.30

ANCONA – Denunciare la scarsa attenzione del Decreto Rilancio alle istanze dei giovani medici italiani. Ecco l’obiettivo con il quale Anaao Giovani, con la partecipazione di altre sigle sindacali, ha lanciato la mobilitazione nazionale degli studenti in medicina, gli specializzandi e i giovani medicina.
«Il futuro della sanità – dice Federico Gioacchini, coordinatore di Anaao Giovani Marche – ci preoccupa particolarmente soprattutto perché percepiamo l’indifferenza della politica italiana in merito alla qualità formativa dei medici specialisti».
A supporto della tesi ci sono i numeri. «L’aumento di soli 4.200 contratti formativi in tutta Italia è un numero a nostro avviso insufficiente – spiega Gioacchini – perché oltre a non configurarsi come concreta soluzione all’imbuto formativo e alla carenza di Medici Specialisti, lascia invariato il rapporto borse/candidati rispetto a quanto previsto per il 2019».
Per Anaao Giovani Marche ciò comporterà che 10mila medici italiani neolaureati non avranno la possibilità di accedere al percorso formativo specialistico nella stessa nazione in cui sei anni prima hanno iniziato il loro percorso di laurea in medicina e chirurgia. Una anomalia tutta italiana che da troppi anni tollerata senza aver mai avuto risposte né soluzioni definitive.
«Appoggiamo con convinzione la mobilitazione – insiste Gioacchini – reputando inaccettabile l’abbandono della programmazione per la Sanità pubblica avvenuto negli ultimi dieci anni».
Secondo il coordinatore di Anaao Giovani Marche, «l’esperienza della fase di emergenza della pandemia doveva indurre a considerare con maggiore lungimiranza la formazione dei medici investendo sui giovani e il sit-in a piazza Montecitorio previsto per mercoledì alle 10.30, ha proprio l’obiettivo di rinnovare l’accorato appello a tutela dei cittadini-pazienti prima che dei medici stessi».